Antonio Mastantuono Docente di Teologia Pastorale alla Pontificia Facoltà Teologica dell'Italia Meridionale - Napoli
Fabio Ferrucci Docente di sociologia dei Processi Culturali - Università degli Studi del Molise
Jesus Carrascosa Responsabile Centro Internazionale di Comunione e Liberazione
prof. Giovanni Cannata Rettore dell'Università degli Studi del Molise
Venerdì 12 marzo, alle ore 18.30, alla presenza di oltre 250 persone, nella sala convegni dell’Hotel Garim di Termoli, si è svolta la presentazione del libro “Perché la Chiesa” di don Luigi Giussani. Relatori dell’incontro sono stati don Antonio Mastantuono, docente di teologia pastorale presso la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia meridionale di Napoli, il prof. Giovanni Cannata, Magnifico Rettore dell’Università degli Studi del Molise, e il dott. Jesus Carrascosa, Responsabile del Centro Internazionale di Comunione e Liberazione, mentre il ruolo del moderatore è stato svolto dal prof. Fabio Ferrucci, docente di Sociologia dei processi culturali presso l’Università degli Studi del Molise. Prima dell’inizio dei lavori, i presenti hanno voluto testimoniare con un minuto di silenzio il proprio cordoglio e la propria solidarietà al dott. Carrascosa per il gravissimo attentato che aveva così duramente colpito, il giorno precedente, il popolo spagnolo. Subito dopo vi è stato il saluto del Sindaco di Termoli, dott. Remo di Giandomenico, il quale, ricordando che la presentazione del libro era anche l’occasione per celebrare il 50° anniversario della nascita del movimento di Comunione e Liberazione, ha sottolineato il valore anche civile della quasi quarantennale presenza del Movimento nella città di Termoli, riconoscendo l’apporto positivo dei suoi membri alla vita cittadina. I tre relatori sono stati quindi invitati dal moderatore a evidenziare gli aspetti del libro che li hanno maggiormente provocati. Don Antonio Mastantuono, premettendo che il suo era il giudizio di chi non ha mai partecipato all’esperienza di Comunione e Liberazione, ha messo in rilievo alcuni aspetti interessanti del testo: l’identificazione del metodo cristiano con la persona stessa di Gesù e la sottolineatura del valore della tradizione, che andrebbe a suo dire recuperato. Il prof. Cannata, al quale è stato chiesto di fornire il punto di vista “laico” sulla Chiesa, si è detto interessato dalle pagine del libro in cui Dio viene presentato non come una lontananza, ma come qualcuno che si è avvicinato all’uomo. Infatti, facendo riferimento alla propria personale esperienza, che in alcuni casi, nonostante la gran mole di impegni, non sfugge a un’ultima percezione di solitudine, il Rettore ha concluso dicendo che è importante che ognuno abbia un compagno di strada. Infine, il dott. Carrascosa, parafrasando il titolo del libro, ha rilevato che senza “perché”, la Chiesa è niente, con questo “perché” è capace di generare vita. E infatti, riandando alle vicende che hanno portato alla nascita del Movimento e al suo personale incontro con don Giussani, ha testimoniato come la Chiesa, per mezzo di incontri banali e luminosi così simili a quelli avvenuti in Palestina duemila anni or sono, costituisca oggi una provocazione e una speranza per tutti. Agli interventi dei relatori ha fatto seguito il saluto del Vescovo di Termoli-Larino, mons. Tommaso Valentinetti, il quale, tra le altre cose, ha ricordato che il testo di don Giussani non può essere letto in modo superficiale, ma richiede un lavoro personale di paragone, quale in effetti viene svolto settimanalmente, nella Scuola di Comunità, dagli appartenenti al movimento di Comunione e Liberazione. E il moderatore, nel concludere l’incontro, ha evidenziato, invitando tutti i presenti alla Scuola di Comunità, come proprio questo lavoro sia la possibilità, per tutti coloro che lo desiderano, di essere investiti da quella provocazione ed essere rigenerati da quella speranza.