Mons. Piero Coccia - Arcivescovo di Pesaro
Con una Santa Messa, celebrata nel Santuario della Madonna delle Grazie da S. E. Mons. Piero Coccia - insieme a don Giuseppe Gaudenzi, don Lino Capriotti e don Daniele Federici - sabato 20 febbraio sono stati ricordati l’undicesimo anniversario della morte del Servo di Dio don Luigi Giussani e il trentaquattresimo del riconoscimento pontificio della Fraternità di Comunione e Liberazione.
Tante le celebrazioni in Italia e nel mondo con una comune intenzione di preghiera: «Chiediamo al Signore la grazia per tutto il Movimento e per ciascuno di noi di vivere con verità, fiducia, intensità e operosità questo Anno giubilare della Misericordia, che, come sempre ci ha insegnato e testimoniato don Giussani, “resta l’ultima parola anche su tutte le brutte possibilità della storia” e che “sola permette il cammino di un popolo, perché solo in essa si può generare”. Pieni di gratitudine verso papa Francesco che ha compreso quanto siamo bisognosi, domandiamo che lo sguardo di amore di Cristo risorto ci raggiunga anche oggi».
«L’eucarestia è sempre rendimento di grazie – ha detto l’Arcivescovo – ma oggi essa assume una connotazione specifica, perché rendiamo grazie al Signore per averci donato la possibilità di incontrare un’esperienza di fede forte, intensa e motivata. Con don Giussani si è resa concreta ed evidente la verità dell’affermazione contenuta nella Gaudium et Spes che “solo nel mistero di Cristo trova luce il mistero dell’uomo”: una luce che illumina e trasfigura ogni istante della vita”».
Ringraziando l’Arcivescovo, Mauro Zagaria, responsabile della Fraternità di Pesaro, ha ricordato che, non essendoci incontro con Cristo se non nella Chiesa guidata da Pietro, il Movimento chiede al Signore la grazia di una sempre più intelligente e appassionata fedeltà al carisma di don Giussani nella sequela affettiva ed effettiva a Papa Francesco, per poter continuare, pur con tutti i suoi limiti, a offrire il suo contributo originale alla Chiesa universale e pesarese e al mondo nelle circostanze attuali così delicate e spesso contraddittorie dell’umano.
