Siamo a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento. L’Italia conosce la fioritura di splendide figure di santi. Don Bosco, don Orione, madre Cabrini e Giuseppe Moscati sono solo alcuni dei volti presentati da Paola Bergamini in questa raccolta di articoli pubblicati nel corso del 2009 dal mensile internazionale «Tracce – Litterae Communionis» . Figure che si muovono in contesti sociali difficili, ma che con umile semplicità hanno generato un’umanità nuova, creato opere e sono divenuti esempio per le generazioni successive. Uomini e donne che hanno lasciato una testimonianza viva del cristianesimo rispondendo- dentro l’alveo della Chiesa - ai bisogni di chi stava loro accanto.
I santi sociali si muovono per un giudizio ben preciso: prendono sul serio il desiderio di verità, bellezza, giustizia che costituisce il fondo del loro cuore e riconoscono in Cristo la risposta al proprio bisogno e a quello altrui. Così, la partenza della loro azione non è mai un progetto sociale, ma un incontro apparentemente casuale con persone piene di bisogno che gli altri, magari, intorno a loro ignorano. “Ci sono cose che prima non si vedevano e poi si vedono” ebbe a dire don Giussani. Da questo loro coinvolgimento totale con ogni incontro fatto nasce, quasi come frutto non voluto e non previsto, un’opera che, al di là delle dimensioni – spesso impressionanti -, mostra a tutti come la carità cristiana, imitazione del dono di sé commosso di Cristo all’uomo, genera risposte organiche e adeguate al bisogno dell’uomo di ieri e di oggi.
(dalla Prefazione di Giorgio Vittadini)
